by Donatella Calabi, on behalf of the Aisu Board
Jean Louis Cohen (1949-2023), venuto a mancare improvvisamente il 7 agosto scorso nel pieno di una vita molto attiva, è stato uno storico dell’architettura contemporanea con interessi amplissimi, proiettati sempre a studiare in modo filologico, quasi puntiglioso, scientificamente documentato il manufatto o i manufatti presi in esame, le tecniche di costruzione, l’autore, il committente, ma anche le ragioni del suo/loro rapporto con il sito e soprattutto con le forze politiche e sociali che lo/li hanno realizzati, quindi anche con ciò che abbiamo l’abitudine di chiamare il ‘contesto urbano’.
E’ proprio il fatto di essere stato uno studioso a 360 gradi per il quale non era possibile analizzare la storia di un edificio, dunque anche della sua morfologia, senza capirne le relazioni con la città, che ci pare doveroso di ricordarlo qui, anche ai giovani che non lo hanno conosciuto di persona.
Perché Jean Louis ci lascia la sua bibliografia vastissima e cataloghi di mostre che sono state esemplari dal punto di vista della Storia dell’architettura, ma sempre anche da quello della Storia urbana.
Si è anche dedicato molto a ‘far scuola’, non solo con i corsi universitari veri e propri, ma ancora di più con i molti seminari tenuti nell’ambito di Scuole dottorali in Francia, in Italia, in Olanda, in Brasile, negli USA: credo che tutti i suoi interventi, arricchiti sempre dalla proiezione di una documentazione iconografica selezionata e preziosa, oltre che da ragionamenti densi di punti interrogativi e di problemi, siano rimasti impressi nelle varie classi di studenti PHD che li hanno seguiti, appartenenti a diverse generazioni: (parecchi di loro di provenienze diverse sono poi diventati soci AISU). Ma ancora più incisivo è stato il lavoro da lui svolto come relatore, o co-relatore di tesi -anche questo davvero in tutto il mondo- con il quale ha aiutato giovani studiosi ad impostare e sviluppare il loro tema di ricerca in modo rigoroso, comparato, comunque non canonico.