“La città multietnica nel mondo mediterraneo. Storia, cultura, patrimonio” – 4/5 giugno 2018

Assistiamo oggi a un’enorme affluenza di stranieri che si riversano in una città che a stento basta a contenerli. Si tratta in gran parte di persone senza patria: arrivano da ogni parte del mondo, portati dall’ambizione, dalla necessità di lavoro, dal ruolo di ambasciatori; alcuni spinti dai loro vizi, altri dal desiderio di studio; alcuni attratti dagli spettacoli, altri dalle possibilità di intrecciare relazioni o sotto il peso della sfortuna… Arrivano in massa, dopo aver abbandonato le loro case e sperando di trovare un’occasione in quella che è la capitale del mondo, ma non la loro.
Non sono parole di oggi: le ha scritte Seneca circa duemila anni fa, di fronte all’abnorme crescita della città di Roma. In apparenza, sembrano perfettamente attagliarsi a descrivere alcuni processi che caratterizzano il mondo contemporaneo. In realtà, dal tempo dei romani tutto o quasi è cambiato: c’è stata l’affermazione delle religioni monoteiste e il profondo riconfigurarsi delle relazioni inter-mediterranee; la scoperta di nuove terre al di là dell’oceano e il loro sistematico sfruttamento; la rivoluzione industriale e la fine (?) del colonialismo. La Riforma, la dichiarazione dei diritti dell’uomo, la Seconda Guerra Mondiale. La natura stessa delle città negli ultimi secoli è profondamente mutata, sia negli assetti interni che nei rapporti con il territorio regionale e statale, oltre che con il più ampio contesto internazionale. Le relazioni centro-periferia; il tessuto economico e i percorsi dell’integrazione sociale; i dislivelli culturali e le forme della sociabilità: sono altrettanti ambiti, fra i molti, in cui il variare dei giochi di scala ha disegnato paesaggi urbani disparati e fra loro scarsamente comparabili. Pure i concetti di cittadinanza, ‘razza’, etnia sono stati scritti e riscritti più volte.
In questo panorama generale, il mondo mediterraneo è sempre stato uno degli scenari in cui l’incontro/scontro di popoli e civiltà è stato più ricco, vario, intenso, andando spesso a imprimersi profondamente sul volto della città: non solo sulle coste e nelle aree di confine, ma anche all’interno di paesi comunque affacciati sul mare, e per cui il mare costituiva un ineludibile orizzonte di riferimento. A testimoniarlo non sono solo la configurazione degli spazi urbani e la circolazione di determinati modelli insediativi (porti, fiere, fondaci, ghetti), ma anche gli usi linguistici e i costumi alimentari, le pratiche sociali e giuridiche, molte delle più tipiche espressioni culturali e artistiche europee, frutto di un’antichissima – seppur non sempre pacifica – abitudine alla convivenza con lo straniero.
L’incontro si propone di sollecitare i soci dell’AISU a riflettere sugli aspetti di continuità, come sui momenti di snodo e frattura, che hanno a lungo condizionato la dimensione multietnica delle nostre città. Si vorrebbe così focalizzare l’attenzione sulle specificità dei luoghi e dei periodi di una storia millenaria, che ha dato vita a un patrimonio culturale – materiale e immateriale – che pare oggi messo variamente e duramente a repentaglio. Intendiamo discuterne in una prospettiva eminentemente storica − a partire da ben documentati casi di studio, tali da offrire spunti di comparazione − senza tuttavia rinunciare a interrogarci sul senso delle nostre ricerche in uno scenario travagliato quale quello in cui viviamo. Senza facili anacronismi, ma senza neppure rifugiarci nell’alibi dello specialismo, mentre sotto i nostri occhi il Mediterraneo è più che mai teatro di ecatombi, esclusioni, sofferenze, pur non mancando progetti ed esperimenti volti a sostenere forme di coabitazione meno inique che in passato. In altre parole, vorremmo dare ai quesiti tipici delle nostre tradizioni disciplinari un orizzonte più ampio, sensibile rispetto ai problemi del tempo presente; e questo oggi non può che significare anche riflettere sulle forme della comunicazione scientifica e sul ruolo della ricerca storica nel dibattito contemporaneo, in un momento in cui le pratiche consolidate sembrano messe in crisi dal potere dei mass media, reso più pervasivo e capillare che mai dall’inarrestabile espansione delle nuove tecnologie.
Poste queste premesse, l’incontro si articolerà su più binari, adottando una formula mista tale da consentire la massima flessibilità e trasversalità sia nei modi che nei contenuti della discussione. Sulla base delle proposte di intervento che perverranno al comitato scientifico, saranno organizzate alcune sessioni tematiche (o cronologiche) introdotte da discussants che avranno il compito di inquadrare storicamente e storiograficamente gli argomenti di studio, nonché di animare il dibattito fra i partecipanti.

Comitato scientifico

Salvo Adorno, Università di Catania
Alfredo Buccaro, Università di Napoli Federico II
Teresa Colletta, Università di Napoli Federico II
Giovanni Cristina, École des Hautes Etudes en Sciences Sociales
Gerardo Doti, Università di Camerino
Marco Folin, Università di Genova
Luigi Fontana, Università di Padova
Andrea Maglio, Università di Napoli Federico II
Fabio Mangone, Università di Napoli Federico II
Francesca Martorano, Università Mediterranea di Reggio Calabria
Luca Mocarelli, Università di Milano Bicocca
Sergio Onger, Università di Brescia
Heleni Porfyriou, CNR-ICVBC
Marco Pretelli, Università di Bologna
Fulvio Rinaudo, Politecnico di Torino
Massimiliano Savorra, Università del Molise
Donatella Strangio, Università di Roma La Sapienza
Elena Svalduz, Università di Padova
Rosa Tamborrino, Politecnico di Torino
Ines Tolic, Università di Bologna

Coordinamento scientifico

Marco Folin, Università di Genova
Alireza Naser Eslami, Università di Genova

Organizzazione

Iniziativa organizzata dall’Associazione Italiana di Storia Urbana (AISU) con il patrocinio del Dipartimento DAD/Università di Genova e il supporto di:

Laboratoire International Associé MediterraPolis, UMR TELEMME (AMU/CNRS),
Maison méditerranéenne des sciences de l’Homme, Aix-en-Provence
Centro Internazionale di Ricerca sull’Architettura del Mondo Islamico e del Mediterraneo