Armando Brasini (1879-1965) rappresenta uno dei protagonisti dell’architettura italiana della prima metà Novecento: nel 1931 egli fu il solo italiano invitato al concorso per il Palazzo del Soviet (1931) a Mosca. Tra le opere più significa- tive di Brasini rientra il completamento del Monumento a Vittorio Emanuele II, o Vittoriano: all’architetto romano spettano, tra l’altro, il disegno e la costru- zione dell’ala orientale, su via dei Fori Imperiali.
Brasini lavorò in una stagione molto particolare di Roma: la capitale d’Italia appare allora segnata dagli scavi archeologici e dalla complessiva riconfigu- razione promossa dal 1922 dal governo fascista, volta a trasformare Piazza Venezia nel baricentro delle manifestazioni politiche e dei cerimoniali istitu- zionali e di partito.
L’architetto, che in parallelo lavorava anche nella nascente industria del cine- ma, concepì opere di una grandiosità provocatoria, ispirata a una concezione imperiale e di forte impatto scenografico. I suoi progetti per la Grande Roma sono fastosi e visionari: il patrimonio antiquario vi appare più vagheggiato oni- ricamente che osservato nella realtà dei monumenti e delle rovine.
Il VIVE, che gestisce l’intero Vittoriano, ha intrapreso da tempo il restauro dell’ala orientale, su via Fori Imperiali. Nel rispetto delle qualità architettoni- che originarie, l’obiettivo consiste nel restituire al pubblico la spazialità di Bra- sini, tanto grandiosa quanto efficace sul piano funzionale. L’Archivio Centrale dello Stato, che conserva la documentazione relativa al cantiere del Vittoriano e dal 2018 anche il Fondo Brasini, ha allestito una mostra permanente sui fon- di degli architetti e degli ingegneri: all’interno della mostra spicca anche una sezione dedicata proprio a Brasini.
Il convegno si pone come un momento di riflessione per verificare lo stato dell’arte, riscoprire aspetti dell’opera brasiniana rimasti in ombra o addirittura sconosciuti, rilanciare gli studi e offrire supporto alle attività di tutela e valoriz- zazione in corso, nell’ottica di una proficua collaborazione tra istituti di ricerca e istituti del Ministero della Cultura.
Gli organizzatori sollecitano contributi sui temi seguenti:
— Brasini nel Vittoriano
— Brasini e Roma: dalla Capitale all’Urbe Maxima
— Il rapporto di Brasini con l’antico
— Brasini e l’architettura del Novecento
— Fonti, archivi e memorie di e su Brasini
— Architettura, città, fotografia e cinema nella Roma di Brasini
— La fortuna storica di Brasini
Le proposte devono includere:
a) il titolo dell’intervento;
b) abstract dell’intervento (max. 2500 caratteri);
c) breve biografia scientifica del proponente (max. 1000 caratteri).
Le proposte, con OGGETTO:
Il Vittoriano e l’opera di Armando Brasini, vanno inviate a vi-ve.brasini@cultura.gov.it entro il 12 giugno 2023.
Ogni intervento può avere una durata di 20 minuti.
Le lingue del convegno sono italiano, inglese, francese.