Alina Payne, in un saggio capitale sulla mobilità delle opere (The Portability of Art: Prolegomena to Art and Architecture on the Move’, 2018), osserva come il loro innesto in luoghi diversi da quelli originari sia ‘dirom pente’ in misura proporzionale alle loro singolarità. Gli artefatti che hanno attraversato lo spazio e il tempo, inserendosi in una geografia allargata, modificano il contesto in cui approdano.
Nel tempo, quali sono stati i motivi primari per cui le opere di architettura e di ingegneria progettate come radicate al suolo talvolta sono divenute trasportabili? Cosa è accaduto in questo processo in termini di trasfigura zioni, di decontestualizzazioni, di perdita di riferimenti? Quale universo simbolico, ideologico e anche iconografico ha alimentato queste operazioni? Quali conseguenze hanno avuto nella prassi progettuale successiva? Quali ri sorse e quali tecniche sono state necessarie? I termini rilocazione, dislocazione, trasporto, trasferimento, traslazione e trasloco implicano tutti il movimento nello spazio. Tuttavia, soprattutto quando applicati all’architettura, ognuno di essi esprime un’accezione perspicua dello spostamento: la premessa della mobilità dell’architettura (arte im mobile per definizione), è tanto cogente da esigere risorse tecniche, economiche e politiche eccezionali. L’idea dominante che lega intimamente l’architettura al luogo in cui sorge parrebbe mettere in crisi il senso delle dislo cazioni: la questione si risolve veramente in termini così lineari?
Il convegno si rivolge a studiosi di diverse discipline per rintracciare i molteplici aspetti che accompagnano, dall’antichità all’oggi, i trasferimenti di architetture. L’eterogeneità dei casi esige aggiornate riflessioni su questo tema, per metterne a fuoco le implicazioni ideologiche, teoriche e operative. li convegno ambisce ad affrontare tutte le sfaccettature che contrassegnano la migrazione di un’architettura: le tecniche, le politiche urbane, le pratiche archeologiche e museografiche, il concetto di autenticità, le mutazioni del gusto, gli aspetti giuridici, quelli economici e quelli percettivi di tale evento.
Per schematizzare, elenchiamo gli ambiti causali e contestuali più ricorrenti nei quali esso si verifica:
- Il trasferimento per la conservazione e musealizzazione;
- La traslazione per devozione;
- Le rilocazioni e i reinsediamenti conseguenti a scelte urbanistiche e/o alla costruzione di grandi strut ture territoriali (dighe, autostrade etc.);
- Architetture temporanee, ma non effimere, aggiunte periodicamente a edifici permanenti oppure create per essere ricollocate (vedi Teatro del Mondo di Aldo Rossi);
- La mitografia propagandistica, come epica dei trasporti, attraverso l’iconografia;
- Le tecniche dello spostamento, degli smontaggi e delle ricomposizioni;
- Le ricadute dei saperi tecnici nelle traslazioni;
- Gli aspetti giuridico-economici e le politiche culturali che motivano le rilocazioni;
- Eventuali effetti sentimentali ed emotivi conseguenti a traslazioni architettoniche.
Si invitano gli autori a presentare il loro contributo su tali aspetti ed eventuali altri qui non contemplati. Le proposte dovranno essere inviate inderogabilmente tramite il sito web www.grupofria.es/on-the-move e do vranno contenere: titolo dell’intervento; abstract dell’intervento (massimo 500 parole); un’immagine relativa al contenuto della proposta (formato .jpg, 1024 x 768 pixel); breve biografia scientifica del proponente (massimo 150 parole). La data di scadenza per la presentazione delle proposte è il 15 maggio 2023. L’esito della valutazione sarà comunicato entro il 30 maggio 2023. Le lingue del convegno sono: italiano, spagnolo, inglese e francese.
Il convegno avrà luogo a Venezia il 9 e 1O novembre 2023, nel complesso monumentale del convento di San Giorgio Maggiore sede della Fondazione Giorgio Cini. La partecipazione è gratuita. Le spese di viaggio e di alloggio sono a carico dei partecipanti. È prevista la pubblicazione degli atti previo referaggio.