Comitato: Donatella Calabi (Università IUAV, Venezia), Andrea Longhi (Politecnico di Torino – DIST), Gabor Sonkoly (Eötvös Loránd University of Budapest, Hungary), Elena Svalduz (Università di Padova) Angioletta Voghera (Politecnico di Torino – DIST).
Referente: Andrea Longhi (Politecnico di Torino – DIST)
La capacità adattiva riguarda l’attitudine a cambiare adattandosi a circostanze mutate. Può stimolare la resilienza di particolari città e sistemi urbani; tuttavia una forma di resilienza può essere ravvisata anche nel non adattarsi al cambiamento, tornando alla situazione pregressa con le solite attività una volta superato lo shock. L’obiettivo che si prefigge questa Macrosessione è affrontare la natura polisemica di questi processi basandoli (anche in chiave comparativa) sullo studio di casi. In termini spaziali, si tratterà di considerare la scala urbana e regionale del fenomeno della resilienza e/o della capacità adattiva; in termini temporali, i processi della resilienza saranno investigati in un ampio spettro cronologico. Invitiamo in particolare studi che, unendo campi disciplinari diversi, verifichino la capacità di una comunità di rispondere a stress traumatici (politici, climatici, sanitari) e degli insediamenti (urbani, territoriali, infrastrutturali, museali) di assorbire, resistere, prevedere cambiamenti in risposta a tali sollecitazioni, sia in termini di resilienza che di parziale adattamento.
Più specificamente, la Macrosessione comprende (ma non si intende limitata a):
Dopo la crisi: sistemi urbani ed edifici come fattori di crescita/decrescita delle città.
. In un’ottica comparativa saranno indagati i diversi processi di adattamento, resilienza e reazione attivati dai governi urbani dopo eventi traumatici come pandemie e guerre. Un’attenzione particolare sarà riservata alla riorganizzazione urbana, di quartieri ed edifici specifici nel corso dell’età moderna.
La storia urbana e i regimi politici.
Approcci basati su resilienza e capacità adattiva offrono nuovi modelli di temporalità per la storia urbana. Tale nuova temporalità è caratterizzata da sviluppi ciclici determinati da un andamento del tipo impatto/risposta e dalla successione di regimi integrati, in cui un nuovo regime non è necessariamente la negazione di quello che lo ha preceduto, ma la sua modifica adattiva. La questione nel suo insieme è come la storia urbana possa trarre profitto da questi approcci.
Resilienza territoriale da una prospettiva storico-ambientale
a) Gli studiosi sono invitati a presentare ricerche che studiano le reazioni resilienti delle comunità urbane e rurali, sottolineando in modo specifico le relazioni tra le pressioni ambientali (per esempio variazioni climatiche, eventi catastrofici, sfruttamento di risorse naturali) e le trasformazioni delle strutture sociali comunitarie.
Resilienza trasformativa delle città e dei territori
Rinnovate interazioni uomo-natura, per costruire una nuova alleanza e economica del sistema naturale e culturale, e del paesaggio. Per superare le vulnerabilità sociali, ambientali, climatiche ed economiche, è necessario sviluppare nuove interazioni attraverso una produzione alimentare diversificata e per il miglioramento dei servizi ecosistemici attraverso un’alleanza “educativa”. Strategiche sono le politiche per la funzionalità ecologica dei territori, per la valorizzazione del paesaggio e per la costruzione di un’alleanza tra territori naturali, rurali e urbani. Le aree urbane in IUCN Protected sono un “motore” chiave e promotrici di pratiche innovative, come la cogestione e la co-progettazione, integrando le politiche e sviluppando azioni collaborative.
Altri temi
Interpretazioni aggiuntive dell’area di lavoro proposta dalla Macrosessione