Comitato: Daniela Ciaffi (Politecnico di Torino – DIST), Maria Adriana Giusti (Politecnico di Torino – DAD), Rosa Tamborrino (Politecnico di Torino – DIST), Willeke Wendrich (University of California, Los Angeles, USA).
Referente: Willeke Wendrich (University of California, Los Angeles, USA).
In questa Macrosessione con una prospettiva multidisciplinare prendiamo in considerazione l’interazione tra l’umanità e l’ambiente nella longue durée. Il termine Antropocene è stato concepito per definire un’era geologica che indica la possibilità di misurare l’influenza dell’attività umana nella documentazione geologica, ma non considera la prospettiva umana. L’archeologia offre la possibilità di capire non solo cosa sia questa influenza misurabile, ma anche come e perché sia nata. Il nostro ambiente è un palinsesto di attività umane, di cui una parte è caratterizzata come “danno o distruzione”, mentre altri elementi sono considerati “patrimonio culturale” e sono conservati per i posteri. L’ambiente costruito e quello naturale sono strettamente legati alla memoria e alla storia orale, sia nel presente che nel passato.
Questa Macrosessione comprende studi che si rivolgono al paesaggio attuale, rurale, urbano e periurbano per esplorare questa complessità, ad esempio come una serie di sconnessioni tra ambiente e comunità; o tra la comunità e il suo patrimonio culturale. Nella prospettiva dell’ambiente urbano in relazione al paesaggio, l’archeologia ha un ruolo unico da svolgere. Consente una prospettiva di lunga durata, dà voce e posto nella storia alle comunità del passato e ricollega il patrimonio naturale e culturale alle attuali comunità locali.
Più specificamente, la Macrosessione comprende (ma non si intende limitata a):
Identificazione del Cultural Heritage e processi selettivi di conservazione.
L’individuazione di ciò che costituisce cultural heritage è un flusso continuo. Un esempio è lo spostamento di attenzione a Monticello, dalla dimora signorile di Thomas Jefferson ai quartieri degli schiavi e ai giardini per la loro sussistenza. Sia cambiamenti ambientali che culturali continuamente creano il bisogno di adattarsi e reinterpretare l’heritage e i paesaggi e riconsiderare la loro conservazione.
Memoria e archeologia.
L’archeologia ci fornisce la chiave di accesso alla vita di popolazioni che non hanno lasciato documenti scritti, sia prima dell’invenzione della scrittura, sia per quella parte della società che non aveva accesso alla scrittura. Contadini, lavoratori, donne e altri gruppi la cui voce è raramente ascoltata, possono essere studiati attraverso le tracce materiali che hanno lasciato. L’archeologia consente anche il confronto tra concetti e ideali scritti con la situazione pratica sul campo. Fornisce un accesso alla comprensione delle interazioni di lunga durata umanità-natura che hanno plasmato la diversità del nostro paesaggio come effetti di adattamenti lenti nel tempo. Si tratterà di considerare come la memoria è espressa e curata nella cultura materiale e/o nella manipolazione del paesaggio
Sussidiarietà e participazione come nuova frontiera
Di cosa parliamo quando parliamo di patrimonio culturale come bene comune? Al di là dell’approccio della proprietà, dobbiamo considerare l’uso non esclusivo del patrimonio culturale. Questo tema richiede esperienze di processi cogestiti per favorire processi partecipativi con particolare attenzione alle persone senza voce e potere.
Il ruolo di paesaggi urbani e periurbani
Il focus è sul ruolo dei giardini e del verde nel paesaggio urbano a fronte di una matura acquisizione delle problematiche legate all’ecologia, alla sostenibilità, all’economia circolare e ai nuovi modelli di comportamento. Oggi, una delle maggiori sfide della comunità internazionale è il rinnovamento delle strategie di ristrutturazione urbana e sociale (si pensi solo all’American Research Resilient o al gruppo di lavoro UN-Habitat delle Nazioni Unite) di fronte a eventi calamitosi, incidenti di difficile previsione e generalizzazione, e un aspetto centrale è quello di ricreare il connettivo ecosistemico che tiene insieme le aree adibite a parchi e giardini con il tessuto circostante
Altri temi
Interpretazioni aggiuntive dell’area di lavoro proposta dalla Macrosessione